venerdì 14 ottobre 2011

L'infinito dei paesaggi di Tullio Pericoli















L'infinito dei paesaggi di Tullio Pericoli
"Io dipingo la mia inquietudine"
I segni leggeri e pesanti si intersecano come i piani dell'essere e del divenire. Alla mostra 'Sedendo e mirando', 40 anni di opere dedicate al tema del paesaggio, elemento centrale della poetica dell'artista marchigiano. Fino al 13 settembre
Paesaggi per raccontare l'uomo, il suo esistere e lo scorrere del tempo. Segni leggeri e pesanti che si intersecano come i piani dell'essere e del divenire. Colori impastati e materici impregnati del senso dell'anima e del respiro del mondo. Pericoli e le Marche uniti dalla poesia di Leopardi: si intitola infatti 'Sedendo e Mirando' la rassegna che espone nella Galleria d'arte Contemporanea le opere realizzate dal 1967 ad oggi in un percorso che segue l’evoluzione nel suo rapporto con il paesaggio, rivelando la continuità del tema nella poetica dell'artista di Colli del Tronto, su un arco di oltre 40 anni di attività.
E' il mondo di Tullio Pericoli svelato e rilevato dalla grande mostra di Ascoli Piceno. "Nei paesaggi io dipingo la mia inquietudine, non la realtà della dolcezza o l'armonia delle colline marchigiane o italiane. Dietro quelle rappresentazioni di dolci colline, armoniose e ancora belle, si nasconde un ribollire dell'anima, un'inquietudine, un tormento interiore". Sembra quasi che ognuno di quei paesaggi stia per esplodere, come un vulcano. E infatti quelle straordinarie opere della leggerezza, disegnano, come è stato detto e come ha scritto anche Antonio Tabucchi nel testo del catalogo della mostra, "un infinito frammentato, mai terminato", che sempre deve tornare a completarsi".
Parole che aprono l'anima dell'artista e fanno entrare in un universo interiore e conoscere un Tullio Pericoli che non ti aspetti, sorprendente ed inedito. "I Paesaggi sono un tema che non ho mai abbandonato - afferma l'autore -, che ho trattato in periodi diversi, ora in forma di racconto, ora in modo più astratto". Si parte da 'Studio per la città in fiamme', 1966, si prosegue con la serie delle 'Geologie' degli anni Settanta e, attraverso la serie intensa degli acquerelli della seconda metà del decennio, si giunge alle opere più recenti. Tra queste sono compresi tutti i più significativi lavori dell’artista, a partire dalla monumentale e spettacolare 'Lunetta per Torrecchia', eseguita nel 2002 per la residenza di campagna di Carlo Caracciolo. Spiccano inoltre in mostra opere come 'Terra rossa' (2004), 'Terreni' (2007) e 'Alta collina' (2008), quest’ultima nota perché adottata come logo della campagna di difesa del paesaggio condotta da Italia Nostra nel 2008.
Ad illustrare questo viaggio, a raccontare questa favola firmata da Pericoli è Elena Pontiggia, curatrice della mostra che ha indagato gli ultimi anni del lavoro dell'artista marchigiano. "Si parte da opere degli anni '70 e '80, le geologie, per arrivare alla produzione più recente del 2009".
Pericoli illustratore e Pericoli pittore. Un artista che mostra qui tutta la sua attenzione ed il suo amore per la terra ed il paesaggio.
"La mostra vuole proprio indagare questo tema centrale della sua produzione".
Che cosa raccontano i paesaggi di Pericoli?
"E' un artista intenso, dal temperamento lirico che ha lavorato sul segno, sul valore del segno. I suoi paesaggi non imitano dei luoghi ma sono l'evocazione di elementi del paesaggio: sono formati da tarsie, singoli frammenti, segmenti di un tutto. Il paesaggio non è mai una composizione intera ma si presenta sempre come un insieme di parti spezzate, insieme di frammenti che evocano la nostra frammentarietà, la nostra incapacità di essere collegati al tutto".
Paesaggi e segno: due vocaboli che Pericoli declina in modo diverso?
"Ciò che si vede e che viene portato sulle tele è caratterizzato da un insieme ripetuto, insistito, ostinato di segno che graffia, verga e attraversa la tela. Sono segni che danno l'indicazione della mano del tempo che si deposità sulla natura, sul paesaggio, sulla visione".
Il colore e le tonalità?
"Sono molto minerali. Abbiamo una prevalenza di colori chiari con improvvise accensioni. Si tratta di colori mentali: profondamente lirici e assolutamente non naturalistici".
La peculiarità di questa mostra?
"E' l'esposizione più ampia dedicata a questo artista e credo che possa mostrare la ricerca pittorica di un personaggio più conosciuto come illustratore".
Pasesaggio o figura?
"In Pericoli c'è solo il paesaggio. La scelta è dovuta al fatto che questo è il tema che più lo rappresenta. E' il tema centrale e fondamentale della sua poetica".
Licini e Pericoli: simili, vicini o diversi?
"Sono due artisti che hanno come comune denominatore la tensione lirica dei loro lavori. Licini diceva delle sue opere: "Non sono sogni ma segni". In realtà era presente la dimensione del sogno. E in Pericoli c'è attenzione al segno che però ha una forte dimensione di sogno, tensione fantastica e poetica".
Una mostra di successo che ha richiamato migliaia di visitatori dalle Marche e da tutta Italia. E davanti alla Galleria d'Arte Contemporanea di Corso Mazzini sono apparse file di appassionati d'arte, di tutte le età, in attesa di entrare. Un successo meritato per l'impegno e la rigorosità dei curatori, per la passione degli organizzatori (un plauso all'assessore Gobbi per la il suo pratico e concreto entusiasmo) per la novità del tema, per l'approfondimento di questo filone di grandi protagonisti dell'arte marchigiana profondamente legati alla loro terra e alle atmosfere e ai paesaggi di questa regione speciale. Un viaggio iniziato con Licini lo scorso anno e proseguito con Pericoli nell'approdo al gradimento del pubblico che aspetta quindi un nuovo appunatmento d'autore con le Marche. Arriverderci a tutti nel 2010, nel segno dell'arte.

Sedendo e mirando, i paesaggi (1966 al 2009) - Fino al 13 settembre
Sede: Galleria d’Arte Contemporanea – C.so Mazzini 90 – Ascoli Piceno – 0736/248663
Orari: continuato 10.00-19,00; giorno di chiusura lunedì
Biglietto: 6 euro (intero) - 4 euro (ridotto)
Catalogo Skira - Testi di Elena Pontiggia, Stefano Papetti, Arturo Carlo Quintavalle, Antonio Tabacchi, Fabrizio D’Amico
Info 0736/277552

Natalia Encolpio

1 commento:

  1. bel post, segnalo il mio umile omaggio
    http://illustrautori.blogspot.com/2011/12/tullio-pericoli-1936.html

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