domenica 12 settembre 2010
Renato Guttuso, Passione e Realtà.
Dall’11 settembre all’8 dicenbre 2010, la Fondazione Magnani Rocca, dedica a Renato Guttuso, un’importante rassegna di opere che anticipano il centenario della sua nascita. Teatro dell’esposizione sarà Mamiano di Trasversetolo, in provincia di Parma.
Saranno 65 le opere selezionate tra le quali figurano La spiaggia, Comizio, Spes contra spem, Caffè Greco, eccezionalmente prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Una mostra antologica, quindi, che prende idealmente spunto dalle quattro opere di Guttuso presenti nella collezione permanente della Magnani Rocca e dalle numerose lettere che mettono in luce i rapporti tra il maestro e Luigi Magnani.
Una motivazione ulteriore viene dal ricordo della grande mostra che nel 1963 Parma dedicò a Guttuso, mostra in cui era esposto il monumentale olio La spiaggia (4,5 metri di base) che il maestro di Bagheria destinò alla Galleria Nazionale di Parma e che sarà tra i capolavori presentati alla Magnani Rocca.
Una mostra completa, che offre al visitatore una carrellata di capolavori realizzati nei periodi di maggiore attività del maestro: dalla formazione dei primi anni ’30, sino agli ultimi anni di attività. Per oltre 50 anni, l’arte di Guttuso ha saputo rappresentare al meglio e con profondo senso realistico la condizione umana, fatta di passione, amore, dolore e sofferenza, condizioni queste che alimentarono gran parte del suo vissuto artistico ed umano.
Se opere come La spiaggia, Comizio, Caffè Greco, Spes contra spem sono le icone, certamente alta è la qualità anche delle altre opere, a cominciare dalle splendide, drammatiche nature morte che, negli anni quaranta, facevano presagire la tragedia della guerra e della catastrofe, così come i personaggi del “realismo sociale” e poi di quello “esistenziale” degli anni cinquanta, fino alle situazioni del suo particolare “realismo memoriale”, evocativamente visionarie.
Le tele provengono sia dall’estero, come il sopra citato museo di Madrid, sia da importanti musei italiani e da celebri collezioni, come la Collezione Barilla d’Arte Moderna, la Collezione Bocchi, con opere raccolte da Mario Bocchi tra i più importanti estimatori e amici di Guttuso e tra i principali artefici della citata mostra del 1963, e la Fondazione Francesco Pellin, originata dal rapporto di amicizia fra il pittore e l’industriale varesino Pellin, testimoniata da una raccolta di opere di grande bellezza e dal sostegno mecenatesco alla pubblicazione del Catalogo Generale del pittore, curato da Enrico Crispolti, autore anche del saggio principale del catalogo della mostra. Guttuso ebbe rapporti di amicizia e collaborazione con diversi artisti di altre discipline, basti ricordare Moravia, che viene raffigurato in un celebre ritratto, o lo scultore Manzù, che a Guttuso dedicò il monumento funebre di Bagheria dove è sepolto, e ancora poeti come Pasolini, Montale, Neruda nonché grandi maestri figurativi come Picasso e Sutherland.
di Isabella Zavattaro
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