domenica 28 marzo 2010

La pittura di Pietro ANNIGONI




















A differenza di altri Autori, è molto difficile una corretta interpretazione dell’Annigoni pittore separata da quella dell’Annigoni uomo ed è forse per questo che gran parte delle troppe cose scritte su di lui si è rivelata vacua e fuorviante.
Bisogna considerare, infatti, che, pur avendo scelto la pittura come forma privilegiata di espressione, e pur dovendo ad essa la sua celebrità, Annigoni fu anche scultore, incisore, letterato, architetto ed appassionato conoscitore di musica, di teatro, di filosofia, così come di ogni altra branca della cosiddetta cultura umanistica.
Né si accontentò di attingere ai libri, ai musei, alle pinacoteche ed a quanto i media sempre più sofisticati gli mettevano a disposizione, perché fu anche viaggiatore instancabile, a piedi così come con ogni altro mezzo, spostandosi da un continente all’altro con uno spirito che non fu mai quello del turista, ma piuttosto dell’esploratore, spinto dalla sete di conoscere e teso a fare di ogni viaggio un’occasione di crescita interiore e di approfondimento del proprio lavoro.
Fu l’ "uomo", infatti, con i suoi splendori, le sue contraddizioni, le sue mille lingue e civiltà, le sue miserie, la prima fonte di ispirazione di Annigoni che intorno all’ "uomo" costruì fino a confonderle in maniera indissolubile la sua vicenda personale e quella di artista, riuscendo a mantenere un improbabile equilibrio tra la commossa, intima, partecipazione a quanto avveniva intorno a lui ed il distacco aristocratico dell’osservatore disincantato.
A parte i ritratti, dove l’interesse per l’uomo e per l’introspezione psicologica sono di per sé evidenti, anche la natura ed i paesaggi, di cui è così ricca la produzione annigoniana, non sono quasi mai fine a se stessi, ma recano, immanente od esplicito, un richiamo sostanzialmente antropocentrico.
Perfino nei soggetti religiosi che, nonostante la fondamentale laicità di Annigoni, lo affascinarono al punto di dedicarvi quasi per intero il ciclo dei suoi affreschi, la componente umana prevale su quella divina. O meglio, vi è protagonista l’anelito dell’uomo ad affrancarsi dal dolore tramite una fede che resta, tutto sommato, irraggiungibile.
Annigoni fu dunque uomo colto, irrequieto, avido di sapere, eclettico, portato alla sperimentazione, insofferente, propenso talvolta ad abusare della sua superiorità intellettuale, istintivamente rivoluzionario, ma, al tempo stesso, rigido testimone di alcuni valori da lui ritenuti indispensabili, in nome dei quali fu capace sempre di autoimporsi una ferrea disciplina.
Formatosi sul pensiero di Benedetto Croce, da lui liberamente rielaborato, ne mutuò, sul piano politico, il rifiuto del regime fascista e del nazismo, sul piano sociale, l’attenzione verso gli emarginati unita all’indifferenza per i privilegi mondani e, soprattutto, sul piano dell’arte, il concetto dell’indissolubilità dell’estetica dall’etica.
Il motivo profondo che determinò la scelta di Annigoni per il genere figurativo e per la priorità del disegno, nonostante che una capacità tecnica quasi sovrumana gli aprisse la strada verso qualsiasi forma di espressione, fu proprio l’intima certezza che solo nel figurativo l’artista si assume la piena responsabilità del suo messaggio, limitandosi a chiedere l’attenzione e non la complicità di chi osserva (P. ANNIGONI, "Nudi. Sul disegno di Pietro Annigoni", Ed. "Il Fauno", Firenze, 1972).

venerdì 26 marzo 2010

Arsen KURBANOV















Arsen Kurbanov was born in 1969 in Mahachkala, Dagestan to artist parents Hairullah Kurbanov and Galina Pshenitsyna. In 1988 he completed coursework at the Jamal Dagestan Art College, receiving a red diploma -- a symbol of scholastic excellence. Kurbanov was immediately accepted into the Repin Institute in St. Petersburg, where he studied with the late Neprintsov, graduating in 1994.
Kurbanov strives to combine the techniques of the old masters - Pieter de Hooch and Vermeer are two of his favorites - with a contemporary, personal sense of imagery. Biblical and historical references appear alongside modern elements in his paintings, often producing an atmosphere of mystery. Portraiture commands a prominent position in his work. His portraits are intended to be compositions in their own right, in addition to presenting precise, almost photographic likenesses of the sitters.
Since 2008, in addition to creating his own work, Arsen has been teaching in the easel painting department at the I.E. Repin Institute in St. Petersburg, Russia.
Museums and Collections:
City Art Museum, Mahachkala, Russia
Museum of Modern Art, Beijing, China
Museum Academy of Art, Shenyang, China
Museum of Art, Qingdao, China
Era Rantannen Museum, Raisio, Finland
Lyle Finley Collection, USA
Shaheens Collection, USA
Expositions:
Over 40 shows in Russia, Finland, China, Germany, United States, Norway, Holland, and France
2004 – ArtExpo, New York, NY
2003 – Solo exposition, Norway
2001-2002 – Museum exposition “Russian art- new generation” Het Slot Zeist, the Netherlands
2001 – Exposition in Art Centre “World Art Delft”, Delft, the Netherlands
2000 – “Four Artists” exposition, Oslo, Norway
1999 – Solo exposition, Apison, TN
1999 – Russian Artists Exhibition, Academy of Arts, Shenyang, China
1998 – Solo exhibition at the House of Cinema, St. Petersburg, Russia
1998 – Solo exhibition at the Summer Garden, St. Petersburg, Russia
1998 – Exposition of artists from St. Petersburg Academy of Arts, Shanghai, China
1997 – “My Russia, My World” competition winner at the United Nations Informational Center in St. Petersburg, Russia
1997 – Exposition of Russian Artists at the Chili Center, Hamburg, Germany
1996 – St. Petersburg Salon, Moscow
1996 – “Christmas Exposition” at the Gallery of St. Petersburg Academy of Arts
1994, 1995 – Group exhibitions of artists in the St. Petersburg Central Exposition Hall

giovedì 11 marzo 2010

Omar GALLIANI




















Omar Galliani, nato a Montecchio Emilia il 30 ottobre 1954, si è diplomato in pittura nel 1977 presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nello stesso anno ha avuto la prima personale presso la Galleria Studio G7 di Bologna, presentato in catalogo da Giovanni M. Accame.
Ha vinto nel 1978 il primo premio alla I Triennale internazionale del disegno tenutasi nella Künsthalle di Norimberga.
Nel 1980 ha presentato tre grandi installazioni nel Museo d'Arte Contemporanea di Anversa, con introduzione in catalogo di Flavio Caroli. Nello stesso anno veniva invitato alla Triennale di Milano nella mostra Magico primario, curata da Flavio Caroli.
Nel 1981 viene invitato da Bruno Mantura e Ida Panicelli alla XVI Biennale di São Paulo. Personale alla Galleria La Salita di Roma.
Nel 1982 Tommaso Trini lo invita a partecipare con una sala personale ad Aperto '82, alla XV Biennale di Venezia. Nello stesso anno è presente alla XII Biennale di Parigi, Musée de la Ville. Un comitato critico composto da Flavio Caroli, Renato Barilli e Roberto Sanesi lo invita a partecipare ad Arte italiana 1980-82, alla Hayward Gallery di Londra. Giulio De Marchis lo include nella mostra 100 anni d'arte italiana presso il Museo d'Arte Moderna di Tokyo, in occasione della XIV Biennale internazionale d'arte.
Nel 1984 Maurizio Calvesi lo invita con una sala personale alla sezione Arte allo specchio, nella XLI Biennale di Venezia.
Nel 1985 Arnold Herstand organizza una sua personale a New York. Un comitato scientifico composto da Flavio Caroli, Renato Barilli e Claudio Spadoni lo invita a partecipare ad Anniottanta, presso la Galleria d'Arte Moderna di Bologna.
Nel 1986 viene invitato dal Frankfurter Kunstverein di Francoforte alla mostra 1960-85. Aspekte der Italianischen Kunst.
Nello stesso anno, chiamato da Arturo Schwarz partecipa alla XLII Biennale di Venezia, nella sezione Arte alchimia. Viene invitato all'XI Quadriennale di Roma.
Nel 1990 lo Scottsdale Center for the Arts dell'Arizona lo invita alla mostra Artists and Hunger. La Marian Locks Gallery di Filadelfia e il Museo d'Arte Contemporanea presentano una selezione di opere su tavola.
Nel 1991 partecipa alla mostra Now in Italy presso la Kodama Gallery di Osaka. Nello stesso anno Pierre Restany lo invita con una sala personale alla mostra Ambienti, tenutasi a Milano nel Palazzo delle Stelline. Sempre nel 1991 il Teatro Municipale R. Valli di Reggio Emilia gli commissiona il nuovo sipario; negli spazi attigui viene allestita una retrospettiva dei suoi lavori curata da Flaminio Gualdoni. L'Accademia di Belle Arti di Perugia lo invita a esporre nella propria sede e nella Rocca Paolina, a cura di Italo Tomassoni.
Nel 1992 il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Modena allestisce una sua personale nella sezione del Disegno contemporaneo, a cura di Italo Tomassoni. Sempre nel 1992 Pascual Lucas organizza una sua personale a Valencia.
Nel 1993 Achille Bonito Oliva lo invita alla mostra Tutte le strade portano a Roma? nel Palazzo delle Esposizioni a Roma. Cleto Polcina allestisce la personale Disegno. Nello stesso anno la Cassa di Risparmio di Pescara gli commissiona un ciclo di affreschi per la nuova sede. L'introduzione al libro è a cura di Cristina Acidini Luchinat e Fabio Isman. Il Teatro Argentina di Roma presenta una sua grande tavola, Disegno, con un'introduzione di Otello Lottini.
Nel 1994 la Galleria Marian Locks presenta 18 opere inedite su tavola a Filadelfia. Il Museo d'Arte Moderna di Budapest e la National Library Szechénji lo invitano alla mostra Territori del sole, curata da Massimo Bignardi. Allo Spazio Krizia di Milano si tiene una sua personale curata da Muni Sassoli De Smecchia.
Nel 1995 la Galleria d'Arte Moderna di Bologna organizza una sua personale dal titolo Disegno. Sempre nello stesso anno, la Camera dei Deputati gli conferisce un premio speciale per la sua partecipazione alla Quadriennale di Roma e allestisce una sua personale a cura di Vittorio Sgarbi nella propria sede. Un'opera dal titolo Disegno, di cm 250x260 (matita su tavola), è attualmente esposta nelle collezioni della Camera dei Deputati.
Nel 1998 la New York University gli dedica una personale dal titolo Feminine Countenances, curata da Otello Lottini.
Nel 1999 il Comune di Napoli allestisce un'esposizione dal titolo Sette mantra per Laura e un vulcano; il catalogo Electa è a cura di Italo Tomassoni. Sempre in quest'anno, la Biennale d'arte contemporanea Premio Marche gli dedica una mostra monografica nella Mole Vanvitelliana di Ancona.
Nel maggio del 2000 il Museo d'Arte Moderna di Pechino ospita una sua ampia personale.
Nell'ottobre del 2000 la sede spositiva di Palàcio Foz di Lisbona ospita una sua vasta e articolata esposizione dal titolo Il punto di svolta, curata da Lucrezia De Domizio Durini.
Il libro edito da Charta contiene saggi e interviste della stessa curatrice, Antonio D'Avossa, Giuseppe Conte, Emanuel Dimas De Melo Pimenta e dello stesso Galliani.
A Sarzana nella Fortezza Firmafede presenta un nuovo ciclo di opere Dall'alba al tramonto a cura di Cardelli e Fontana Arte Contemporanea catalogo a cura di Elena Pontiggia, Otello Lottini e Italo Tomassoni.
Nel 2001 viene invitato con due grandi opere dall'Accademia di Belle Arti di Bologna alla mostra Figure del 900 n. 2, oltre l'Accademia, Pinacoteca di Bologna. Curatori: Adriano Baccilieri, Roberto Daolio, Concetto Pozzati.
Viene scelta una sua grande opera Mantra per la selezione delle opere d'arte del XX secolo alla Farnesina, Roma.
Sempre nel 2001 viene invitato da Alessandro Riva all'esposizione Sui generis presso il PAC di Milano.
Nel mese di giugno Marisa Vescovo lo invita alla mostra Anni 80 presso la Galleria del Tasso di Bergamo.
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