Omar Galliani, nato a Montecchio Emilia il 30 ottobre 1954, si è diplomato in pittura nel 1977 presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nello stesso anno ha avuto la prima personale presso la Galleria Studio G7 di Bologna, presentato in catalogo da Giovanni M. Accame. Ha vinto nel 1978 il primo premio alla I Triennale internazionale del disegno tenutasi nella Künsthalle di Norimberga. Nel 1980 ha presentato tre grandi installazioni nel Museo d'Arte Contemporanea di Anversa, con introduzione in catalogo di Flavio Caroli. Nello stesso anno veniva invitato alla Triennale di Milano nella mostra Magico primario, curata da Flavio Caroli. Nel 1981 viene invitato da Bruno Mantura e Ida Panicelli alla XVI Biennale di São Paulo. Personale alla Galleria La Salita di Roma. Nel 1982 Tommaso Trini lo invita a partecipare con una sala personale ad Aperto '82, alla XV Biennale di Venezia. Nello stesso anno è presente alla XII Biennale di Parigi, Musée de la Ville. Un comitato critico composto da Flavio Caroli, Renato Barilli e Roberto Sanesi lo invita a partecipare ad Arte italiana 1980-82, alla Hayward Gallery di Londra. Giulio De Marchis lo include nella mostra 100 anni d'arte italiana presso il Museo d'Arte Moderna di Tokyo, in occasione della XIV Biennale internazionale d'arte. Nel 1984 Maurizio Calvesi lo invita con una sala personale alla sezione Arte allo specchio, nella XLI Biennale di Venezia. Nel 1985 Arnold Herstand organizza una sua personale a New York. Un comitato scientifico composto da Flavio Caroli, Renato Barilli e Claudio Spadoni lo invita a partecipare ad Anniottanta, presso la Galleria d'Arte Moderna di Bologna. Nel 1986 viene invitato dal Frankfurter Kunstverein di Francoforte alla mostra 1960-85. Aspekte der Italianischen Kunst. Nello stesso anno, chiamato da Arturo Schwarz partecipa alla XLII Biennale di Venezia, nella sezione Arte alchimia. Viene invitato all'XI Quadriennale di Roma. Nel 1990 lo Scottsdale Center for the Arts dell'Arizona lo invita alla mostra Artists and Hunger. La Marian Locks Gallery di Filadelfia e il Museo d'Arte Contemporanea presentano una selezione di opere su tavola. Nel 1991 partecipa alla mostra Now in Italy presso la Kodama Gallery di Osaka. Nello stesso anno Pierre Restany lo invita con una sala personale alla mostra Ambienti, tenutasi a Milano nel Palazzo delle Stelline. Sempre nel 1991 il Teatro Municipale R. Valli di Reggio Emilia gli commissiona il nuovo sipario; negli spazi attigui viene allestita una retrospettiva dei suoi lavori curata da Flaminio Gualdoni. L'Accademia di Belle Arti di Perugia lo invita a esporre nella propria sede e nella Rocca Paolina, a cura di Italo Tomassoni. Nel 1992 il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Modena allestisce una sua personale nella sezione del Disegno contemporaneo, a cura di Italo Tomassoni. Sempre nel 1992 Pascual Lucas organizza una sua personale a Valencia. Nel 1993 Achille Bonito Oliva lo invita alla mostra Tutte le strade portano a Roma? nel Palazzo delle Esposizioni a Roma. Cleto Polcina allestisce la personale Disegno. Nello stesso anno la Cassa di Risparmio di Pescara gli commissiona un ciclo di affreschi per la nuova sede. L'introduzione al libro è a cura di Cristina Acidini Luchinat e Fabio Isman. Il Teatro Argentina di Roma presenta una sua grande tavola, Disegno, con un'introduzione di Otello Lottini. Nel 1994 la Galleria Marian Locks presenta 18 opere inedite su tavola a Filadelfia. Il Museo d'Arte Moderna di Budapest e la National Library Szechénji lo invitano alla mostra Territori del sole, curata da Massimo Bignardi. Allo Spazio Krizia di Milano si tiene una sua personale curata da Muni Sassoli De Smecchia. Nel 1995 la Galleria d'Arte Moderna di Bologna organizza una sua personale dal titolo Disegno. Sempre nello stesso anno, la Camera dei Deputati gli conferisce un premio speciale per la sua partecipazione alla Quadriennale di Roma e allestisce una sua personale a cura di Vittorio Sgarbi nella propria sede. Un'opera dal titolo Disegno, di cm 250x260 (matita su tavola), è attualmente esposta nelle collezioni della Camera dei Deputati. Nel 1998 la New York University gli dedica una personale dal titolo Feminine Countenances, curata da Otello Lottini. Nel 1999 il Comune di Napoli allestisce un'esposizione dal titolo Sette mantra per Laura e un vulcano; il catalogo Electa è a cura di Italo Tomassoni. Sempre in quest'anno, la Biennale d'arte contemporanea Premio Marche gli dedica una mostra monografica nella Mole Vanvitelliana di Ancona. Nel maggio del 2000 il Museo d'Arte Moderna di Pechino ospita una sua ampia personale. Nell'ottobre del 2000 la sede spositiva di Palàcio Foz di Lisbona ospita una sua vasta e articolata esposizione dal titolo Il punto di svolta, curata da Lucrezia De Domizio Durini. Il libro edito da Charta contiene saggi e interviste della stessa curatrice, Antonio D'Avossa, Giuseppe Conte, Emanuel Dimas De Melo Pimenta e dello stesso Galliani. A Sarzana nella Fortezza Firmafede presenta un nuovo ciclo di opere Dall'alba al tramonto a cura di Cardelli e Fontana Arte Contemporanea catalogo a cura di Elena Pontiggia, Otello Lottini e Italo Tomassoni. Nel 2001 viene invitato con due grandi opere dall'Accademia di Belle Arti di Bologna alla mostra Figure del 900 n. 2, oltre l'Accademia, Pinacoteca di Bologna. Curatori: Adriano Baccilieri, Roberto Daolio, Concetto Pozzati. Viene scelta una sua grande opera Mantra per la selezione delle opere d'arte del XX secolo alla Farnesina, Roma. Sempre nel 2001 viene invitato da Alessandro Riva all'esposizione Sui generis presso il PAC di Milano. Nel mese di giugno Marisa Vescovo lo invita alla mostra Anni 80 presso la Galleria del Tasso di Bergamo.
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