Tra i fumettisti italiani più talentuosi di sempre, Andrea Pazienza (1956-1988) ha esordito nel 1977, a soli 21 anni, con Le straordinarie avventure di Pentothal, in cui mostra le contraddizioni della sua generazione sullo sfondo di una Bologna in piena agitazione studentesca. Lo stile anarchico, che contraddistingue il tratto e la scrittura di questa sua prima opera, si rivela successivamente nelle strisce pubblicate sulle riviste Il cannibale e Il male. Nel 1980 fonda il mensile Frigidaire, sulle cui pagine dà vita a Zanardi, quasi un suo alter ego, disilluso liceale senza sogni e ideali, perennemente annoiato, capace solamente di compiere cattive azioni con gli amici Petrilli e Colasanti. Seguono nuovi iconici personaggi come Francesco Stella, L’investigatore senza nome e soprattutto Pert, trasposizione bonariamente ironica del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 1985 è la volta dell’eroinomane Pompeo, ritratto tragicamente ne Gli ultimi giorni di Pompeo (1987), il libro più maturo di Pazienza che, per una singolare e crudele coincidenza tra vita e opera d’arte, diventa il suo testamento letterario: l’autore muore per overdose nel 1988, a 32 anni.