giovedì 22 settembre 2011

Gabriele Morrione, Voci immagini e parole di donne 1964-2009











M.P.Michiel. Intanto parliamo di questa mostra ‘Voci di donne’ che sono ritratti di donne dal 1964 a oggi sono volti di donne e le loro parole recitate da attrici. Leggendo queste frasi ho avuto la sensazione che fossero state scritte da un’unica donna come se fosse l’archetipo femminile frammentato nei tanti volti ritratti che sono realizzati con partecipazione. La domanda è da dove proviene l’amore per il volto femminile?
Gabriele Morrione. Devo dire che in parole semplici le donne mi sono sempre piaciute. Io trovo che il mondo di oggi è un mondo molto sfasciato che la donna sia veramente un punto di riferimento sia per quello che fanno le madri che poi a volte causano molti problemi -ho una moglie psicanalista per cui conosco il contesto- però devo dire veramente la donna è un punto di riferimento oggi come ieri come domani probabilmente. Io sono un esteta, la donna mi piace perché è una bella persona, cosa che si può dire più raramente degli uomini, perché a volte un uomo bello è vanesio, è molto particolare, poi tra gli uomini prevalgono i figli di buona donna mentre invece la donna è un valore assoluto, un valore di riferimento e devo dire che sono molto grato a questa presenza e il fatto che abbia sempre fotografato le donne e abbia fatto moltissime fotografie di nudo a tantissime donne -anche perché io mi nuovo con una correttezza estrema, cioè è tale la mia passione per la fotografia che tutto il resto passa in secondo piano- ragione per cui le donne non hanno avuto nessun problema a farsi fotografare anche nude e quindi questa passione si è evoluta nel tempo in questo modo.
M.P.M. I suoi primi ritratti li ha realizzati con un pensiero preciso. Quale?
Gabriele Morrione. Era una metafora… si metta nei panni di un ragazzo di diciassette anni, oltre questa mia passione per l’universo femminile tendevo a fotografare le ragazze di cui ero innamorato anche senza confessarlo, magari. Preciso è il pensiero fotografico. In quel momento è scattato un qualche cosa che si è evoluto nel tempo ed è il pensiero che quella fotografia doveva dire e comunicare qualche cosa. Pensiero preciso vuol dire studiare un’immagine perché abbia un risultato, una comunicazione sostanzialmente. Da quella prima foto, che ricordava la madonna, mi è venuta l’idea di scrivere quella frase del ‘pensiero preciso’.
M.P.M. L’innamoramento è certamente la spinta per molti artisti a iniziare…
Gabriele Morrione. …come ho già scritto in altri libri la fotografia spesso è la sublimazione di un desiderio ecco perché il desiderio della donna dentro di me si è elaborato molto nelle immagini, nel guardare nel riuscire a trasferire lo sguardo sulla carta fotografica.
M.P.M. E’ architetto e fotografo due professioni in cui lo sguardo, l’immagine, è molto importante: che cosa concorre delle due professioni a creare l’immagine che diventa scatto fotografico dato che non lo diventano tutte le immagini?
Gabriele Morrione. Io sono stato per tanti anni un fotografo di architettura. Avevo una società, facevo fotografie industriali, ho lavorato all’estero. La pratica dell’architettura mi ha abituato soprattutto a risolvere problemi e questa è una cosa molto interessante perché nel setting fotografico ci sono spessissimo tanti problemi da risolvere. L’essere architetto mi ha molto aiutato perché in passato ho fatto plastici, cose molto concrete e questo nella fotografia aiuta. Sono due pensieri diversi quello dell’architettura e quello della fotografia perché il pensiero dell’architettura è un pensiero molto funzionale (altrimenti l’edificio crolla) anche se l’architettura di oggi tende a privilegiare l’estetica del progettista e ci troviamo di fronte a cose assurde e veramente mostruose invece io sono stato sempre organicista l’architettura deve essere un rapporto stretto tra il progettista e l’utente finale. La fotografia è una cosa diversa devo dire che con tutte le fotografie di architettura che ho fatto in vita mia qualche modo qualche influenza reciproca c’è stata.
M.P.M. …si percepisce soprattutto nei nudi…
Gabriele Morrione. …sì è vero.
M.P.M. Nel catalogo nel ‘dialoghetto socratico’ fate dire a Socrate: “Raramente vidi fotografo mostrare tale perizia e amore per la perfezione”, questa perfezione poi l’ha trovata?
Gabriele Morrione. La cerco in continuazione… sono uno stampatore molto esigente, se la stampa non è perfetta, in genere la butto via, soprattutto se la devo consegnare per lavoro e quindi sì la perfezione è molto importante in fotografia … beh! trovare la perfezione penso sia una strada abbastanza impervia…
M.P.M. …quindi è ancora alla ricerca?
Gabriele Morrione. Certo.

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