martedì 4 ottobre 2011
Massimiliano FUKSAS, il polo direzionale De Cecco a Pescara
L'edificio prende forma dalla sovrapposizione di due corpi molto diversi tra loro: un volume a «L», dalle linee semplici e definite, scandito da sottili solai e profondi spazi vuoti che consentono l’ingresso della luce naturale all’interno, ed un volume “anulare” dall'andamento curvilineo e avvolgente con una facciata strutturale reticolare fortemente contrastante. Il volume a L è alto 21,34 metri e si estende su una superficie di 9070 metri quadrati; il volume anulare è alto 24,66 metri per 1120 metri quadrati.
“L’edificio con i ‘piani bucati’ – spiega l’autore del progetto – costituisce l’appoggio per l’elemento emergente protagonista dell’edificio anulare, la cui "mesh strutturale caleidoscopica contrasta marcatamente con l’orizzontalità dell’edificio basso.
I “piani bucati” consentono di dare all’edificio un’illuminazione anche nei punti più interni. Si crea in questo modo un sistema verticale e diagonale di spazi su diverse altezze che garantiscono una serie infinita di scorci interni”.
“La costruzione si pone come un’emergenza all’interno di un contesto urbano di città diffusa. Una relazione proporzionale avviene con l’uso di un “doppio edificio”. Il primo stabilisce un rapporto con il contesto e le sue dimensioni per mezzo di una costruzione organizzata con volumi vetrati ai diversi livelli e contemporaneamente con piani bucati che vanno ad alleggerire l’immagine generale dei solai. L’edificio dirigenziale anulare svolge invece la sua funzione di forte segnale urbano e comunica la presenza di un’emergenza”.
I due sottosistemi costituiti dai ‘piani bucati’ e dall’edificio anulare’ avranno una distribuzione comune verticale, ma contemporaneamente flussi orizzontali completamente diversi. I ‘piani bucati’ hanno una circolazione primaria interna parallela al nodo, mentre “l’edificio anulare” ha come percorso di distribuzione principale un anello dal quale si diramano radialmente i diversi ambienti.
Tra i due corpi, a più di venti metri di altezza, un marcato vuoto interstiziale dà vita ad un’ampia terrazza panoramica che asseconda la fluidità e la rotondità dell’edificio superiore offrendo una serie di percorsi e spazi per il relax e la socializzazione. Questo piano è occupato da una grande vasca d’acqua ed è attraversato da percorsi panoramici in legno.
Facciata
Lo studio delle facciate è stato sviluppato nel rispetto dei più alti standard di controllo termico e abbattimento acustico. La facciata del corpo inferiore è ad elementi a tutt’altezza in vetrocamera basso emissivo; il taglio della facciata a modulo con le divisioni interne garantisce ampia flessibilità di trasformazione delle divisioni interne. L’anello superiore presenta una soluzione che segue la geometria complessa del volume sospeso; una facciata attiva a doppia pelle con svecchiature triangolari che vanno di pari passo con la struttura adattandosi allo sviluppo spaziale della superficie.
Il sistema di facciata continua, progettato da Schüco Italia, si compone di 10000 elementi triangolari in vetro, contornati da profili che si muovono nello spazio dando vita ad una superficie concava di grande impatto. Le sezioni architettoniche dei profili variano da 84, 120 sino a 140 mm.
Struttura
La struttura si compone in realtà di tre diversi solidi corpi.
Il corpo A, edificato in calcestruzzo armato con elementi verticali, quali muri e pilastri, incastrati nella platea di fondazione, presenta colonne d’acciaio realizzate in continuità con i pilastri dell’edificio sovrastante. Si tratta di un corpo interrato, esteso su una superficie di 9070 metri quadrati. Al di sopra della fondazione sono collocati dissipatori sismici che sorreggono l’edificio, isolandolo dalla struttura circostante.
Il corpo B, ovvero la struttura ad “elle”, è sorretto da un telaio formato da pilastri in calcestruzzo, rivestiti in acciaio e da colonne cruciformi in acciaio.
Il corpo C, quello anulare, è realizzato sostanzialmente in acciaio. La progettazione esecutiva di questo volume è stata realizzata da Stahlbau Pichler.
La struttura reticolare del corpo C, posta esternamente all’edificio per il sostegno delle parti vetrate, è composta da nodi geometricamente tutti differenti tra loro (circa 3000 elementi).
L’edificio si deforma seguendo le tre dimensioni orizzontale, verticale ed obliqua e creando un effetto visivo decisamente singolare.
La parte superiore è sostenuta da dieci tripodi a tre, due o un braccio che rappresentano gli elementi più critici dell’intero edificio in quanto tutto il corpo C poggia ed è vincolato al corpo B attraverso questi sistemi tubolari all’apparenza esili ma nella realtà estremamente resistenti e verificati contro il sistema ondulatorio.
Una particolarità assoluta di questo edificio sta nella collocazione della facciata vetrata che non è esterna, bensì interna al reticolo d’acciaio, con i vetri montati anch’essi dall’interno e non dall’esterno come accade solitamente.
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